venerdì 9 aprile 2010

Le vostre testimonianze

Le testimonianze di Isabella e Beatrice. Due donne che hanno deciso di interrompere la gravidanza.

Isabella
Questa sarà più una lettera a un amico che un racconto degli eventi... Pochi giorni fa ho compiuto 19 anni e dopo 2 anni penso di essere pronta a raccontare la mia storia!
Nel aprile 2008 ho scoperto di essere incinta! Ho fatto il test in casa da sola ed ero terrorizzata, avevo paura come avrebbe avuto paura una qualsiasi ragazza di appena 17 anni! Ho preso coraggio e ho fatto quel test..e quando è comparso Positivo ho sorriso, può sembrare strano ma ero felice, ero estasiata da quella notizia, mi sentivo viva per la prima volta, mi sentivo completa, sentivo che la mia vita aveva davvero un senso, che ero lì per qualcuno e quel qualcuno era dentro di me! L’ho detto al mio ragazzo che aveva 20 anni e lui mi è stato accanto nel fare il test nuovamente... è stato lui ha dirlo ai miei genitori, lui che mi ha sorretta mentre piangevo davanti allo sguardo dei miei stupefatti, ed è stato l’unico momento in cui mi sono sentita male, sentivo di aver deluso qualcuno! Ma poi mio padre mi ha abbracciata e mi ha detto che avrebbe lottato per me qualsiasi fosse stata la mia scelta, qualsiasi cosa avrei dovuto affrontare mi sarebbe stato vicino dalla mia parte!!
Ho passato due giorni in casa a pensare... io lo volevo, volevo quel “microbo” che mi avrebbe cambiato la vita, volevo mio figlio!...ma piano piano ho iniziato a riflettere seriamente e mi sono resa conto...avevo compiuto 17 anni una settimana prima, ero solo in terza superiore, il mio ragazzo abitava a 200 km di distanza e si sarebbe dovuto trasferire da me lasciando la sua famiglia in cui lui solo era l’uomo di casa, in cui solo lui portava a casa uno stipendi... non sarebbe stato giusto, non tanto per me, o per lui...ma per nostro figlio che sarebbe stato costretto a una vita di stenti, magari senza poter vivere con entrambi i genitori, magari costretto a stare tra le braccia di sconosciuti mentre i nonni lavoravano ed io ero a scuola... Non era giusto! Non era giusto fargli passare una vita senza delle basi solide, senza una reale possibilità di felicità...e col dolore nel petto e le lacrime sul viso...
Tutto l’iter l’ho svolto nel consultorio della mia città Reggio Emilia, dove mi hanno fatto un ecografia per verificare la gravidanza e hanno fatto firmare i vari fogli ai miei genitori! In ospedale mi hanno fissato l’operazione per il mese successivo, il 17 maggio... Il giorno prima ho passato la mattinata in ospedale, prima ho fatto una visita dal cardiologo che mi ha controllato i valori per confermare l idoneità all’operazione, poi sono passata dal ginecologo che non mi ha fatto nulla, neanche visitata! Si è fatto ripetere le settimane di gravidanza e mi ha spiegato che avrei subito un raschiamento...Infine sono stata dall’anestesista che mi ha detto che avrei ricevuto una dose di Valium prima dell’operazione e che mi avrebbero fatto un anestesia totale una volta in sala operatoria.
Il giorno dell’operazione sono arrivata li al mattino presto alle 7, mi hanno messo la farfallina in vena per le flebo e mi hanno dato il mio camice bianco! Sono rimasta non so quanto nel letto con accanto mia madre a farmi forza, intorno a me c’erano 3 ragazze straniere, più grandi di me mentre nella stanza accanto c’erano altre 4 di cui 3 mie coetanee. Mi hanno applicato una supposta vaginale per provocare le contrazioni dell’utero e li è stato l’unico dolore pre-operatorio, sentivo delle forti fitte e stringevo più non posso il braccio di mia madre piangendo e pregando che venissero al più presto a portarmi il Valium. Quando mi hanno portato le gocce non mi sembrava che avessero fatto effetto, sentivo sempre il dolore al ventre e iniziavo a temere di sentire dolore anche durante l’operazione. Sono stata l’ultima della mia stanza. Mi hanno portata su un lettino fino alle varie sale operatorie che si trovano dalla parte opposta rispetto al reparto sullo stesso piano, nell’uscire ho visto tante persone che mi guardavano. Mi hanno lasciata in mezzo a un corridoio non so per quanto tempo da sola, e solo ora mi rendo conto di quanto ero realmente stordita dal tranquillante. Per di più hanno preteso che fossi io a spingermi da un lettino all’altro rischiando quasi di strapparmi l’ago dalla vena che si era incastrato con la camicia da notte. Della sala operatoria ricordo solo che era sulla sinistra, non ricordo luci o voci...mi hanno fatta stendere, posizionato le gambe, legata con i polsi ai tavolini laterali e passato un disinfettante sulla zona intima. Non so chi ne da dove mi ha chiesto di quante settimane ero, e io ho risposto senza avere cognizione dello spazio attorno a me. Poi ho visto una figura avvicinarsi, non ricordo ne se era uomo o donna! Ha detto “ sostituisco l’altro dottore in quanto obiettore di coscienza”...avrei voluto urlare che era insensato che un ginecologo in un ospedale pubblico si rifiutasse di operarmi...ma mi hanno fatto l’anestesia e mi sono addormentata!
Al risveglio mi ricordo di essere passata per il pianerottolo comunicante dove c’era mio padre che mi ha stretto la mano...l’hanno fatto entrare insieme a mia madre in camera...io piangevo e urlavo... Poi è dovuto andare via perché li non poteva stare e da li è iniziato il secondo calvario... Tutte le ragazze dormivano ma io non riuscivo neanche a chiudere un occhio...sono stata da mezzogiorno alle sette di sera sveglia a parlare con mia madre, a leggere giornali, a fare la settimana enigmistica pur di passare il tempo!! Sentivo continui dolori e sentivo anche grandi quantità di sangue uscire... a metà pomeriggio l’infermiera è venuta e ci ha detto di andare in bagno a lavarci e a metterci le mutande con un assorbente...Io mi sono voltata verso il mio letto e sono rimasta sconvolta...un lago di sangue...sul mio, su quello delle mie compagne... Sono tornata a letto con nuove lenzuola, mutande e il mio pigiama... e li mi sono sentita davvero uno schifo! Sembrava che cosi volesse dire che era tutto finito...ma dentro di me non era finito nulla, era solo iniziato... L’ultima visita prima di uscire è stata da un uomo che mi ha consegnato la cartella con tutti i documenti... ma nell’attesa di questa visita che non arrivava mai è successo ciò che capita ancora ogni giorno... Accanto a me le ragazze che avevano fatto l’operazione ridevano e scherzavano, io desideravo solo qualcosa da mangiare, non mangiavo da 24 ore...mia madre mi è andata a prendere un pezzo di pizza e nel mentre sono entrati due bambini che avevano la mamma ricoverata per ragioni a me sconosciute in fondo al corridoio...ridevano, giocavano, si inseguivano... e io sono scoppiata a piangere li in quel corridoio piccolo...mia madre è arrivata e mi ha portata in camera dove mi sono lasciata andare, urlando il mio dolore, piangendo...
Poi sono uscita da li e sono tornata a casa...come se nulla fosse stato...il giorno dopo sono andata a scuola con scritto sulla giustificazione “motivi personali”... Non ho mai parlato con nessuno di tutto questo, solo con 6 persone in tutti questi lunghi 2 anni! Non mi vergogno di ciò che ho fatto, sono sicura che è stata la scelta migliore per mio figlio, ma odio lo sguardo di compassione, come quello di accusa! Quando capita l’argomento e sono tra amici sento i loro commenti, commenti cattivi, ignoranti, accusatori...ma ogni giorno piango, ogni giorno mi distruggo, ogni giorno penso a come potrebbe essere ora mio figlio... Non è facile, non è facile scegliere di interrompere la gravidanza anche se come me si è ancora immaturi...
Ecco ora anche voi, o meglio, solo voi sapete com’è andata davvero la mia storia! Grazie per avermi dato modo di sfogarmi, senza vedere il solito sguardo, sentire i soliti commenti...
Tutto questa storia per darvi un’unica informazione, il nome di un obiettore di coscienza, che però non so!...ma posso dire che all’ospedale Santa Maria nuova di Reggio Emilia nel reparto ginecologia c’è un obiettore di coscienza che il 17 maggio 2007 non mi ha voluta operare!
Grazie mille per avermi ascoltata...
Isabella

Beatrice
Io sono una ragazza di 24 anni! Abito a Bologna. Appena saputo di essere rimasta incinta mi è crollato il mondo addosso. Ho sempre usato precauzioni nella mia vita , ma questa volta sono stata terribilmente sfortunata! Comunque non avevo dubbi sul cosa fare perché non sarei riuscita a portare avanti una gravidanza! Quindi io e il mio ragazzo abbiamo cominciato a informarci! Prima abbiamo chiamato un consultorio, dove mi è stata fatta la prima visita, poi mi hanno fatto il certificato e mi hanno mandato all’ospedale, dandomi informazione solo però riguardo l’ aborto chirurgico . Io però sapendo del nuovo farmaco sono andata all’Ospedale Maggiore, unico di Bologna dove viene utilizzata la RU486 ! Sono andata la mattina stessa e sono stata subito accolta da una ginecologa molto disponibile che mi ha fatto un eco, mi ha parlato di entrambi i metodi e mi ha lasciato decidere, dicendomi comunque che con la pillola avrei evitato la sala operatoria!! Sala operatoria che tanto temo, ho fatto una volta un anestesia che mi ha lasciato traumatizzata. Inoltre con il chirurgico dovevo aspettare molto più tempo perché si può fare solo dopo l’ 8^ settimana , mentre con il farmaco entro la 7a . Io ero a 5 + 3 !! Quindi non ho avuto dubbi, e ho scelto subito! Ho firmato un consenso informato e la dottoressa mi ha dato l’appuntamento per l’assunzione della prima pillola dopo una settimana (questo per legge, devono dare una settimana per un eventuale ripensamento ) .Sono tornata il lunedì successivo alle 9 di mattina, mi hanno somministrato la prima pillola (RU486). Sono rimasta un ora in osservazione e poi me ne sono tornata a casa. Il lunedì non ho avvertito nessuna sintomatologia, avevo solo nausee dovute alla gravidanza che erano cominciate qualche giorno prima! Martedì pomeriggio ho avuto perdite di sangue e dolori abbastanza intensi .Ho preso paracetamolo ,cioè tachipirina, come mi avevano detto e il dolore si è attenuato. Poi mercoledì alle 7 e mezza sono tornata in ospedale, per l' assunzione delle prostaglandine, 2 pillole, che hanno lo scopo di favorire l espulsione dei tessuti embrionali stimolando contrazioni uterine!! In questo caso sono rimasta ricoverata in Day Hospital fino alle 14 di pomeriggio. Dopo la somministrazione delle 2 pillole ho cominciato immediatamente ad avere fortissimi dolori , molto più forti di quella di una normale mestruazione e ho cominciato ad avere perdite abbondanti!Sono state ore bruttissime perché il dolore nel mio caso è stato fortissimo!( Questo è comunque soggettivo , la ragazza vicino a me non ha avuto nessun disturbo , l’ espulsione può avvenire più tardi ) L infermiera anche in questo caso mi ha somministrato paracetamolo, endovena perché si deve rimanere a stomaco vuoto ( anche le pillole non vanno prese con l’acqua ma sciolte sotto la lingua) Il dolore si è passato , alle 14 ci hanno passato il pranzo , e alle 15 sono uscita, il mio ragazzo mi è venuto a prendere. Ho avuto dei dolori i giorni seguenti, ma in questo caso simili a quelli normali che ho ogni ciclo . Le perdite sono durate 10 giorni , come un normale ciclo , un pochino più abbondante al massimo. 14 giorni dopo l assunzione della seconda pillola ho dovuto fare l eco per vedere se le pillole avevano fatto effetto e la dottoressa mi ha detto che era andato tutto bene!ora devo tornare tra un mese per una seconda visita di controllo!
Ecco qua questa è la mia esperienza, Io nn ho parole per quello che sta succedendo questi giorni , non capisco. La chiesa non l’ho mai capita,i politici lo fanno per i voti dei cristiani e per l appoggio della chiesa .Io però mi chiedo , se l’ ABORTO E' GIA' STATO LEGALIZZATO, PERCHE' NO ALL' ABORTO FARMACOLOGICO??PERCHE' NO LA LIBERTA' DI SCELTA??? Vogliono che la donna soffra???? Vogliono per forza sottoporla alla sala operatoria?? Voglio precisare cmq che L aborto farmacologico è DOLOROSO , e vivi molto di piu quello che stai facendo , veramente! Ricorderò per sempre quelle ore in ospedale !!! richiede anche piu giorni!L ABORTO non viene banalizzato !!! Io non dimenticherò mai quello che è successo
La donna comunque deve essere libera di scegliere e quello che sta succedendo mi terrorizza! Perché proprio in Italia il vaticano???? Perché proprio a noi questa sfortuna?
Grazie che ci difendi, seguo tutti i giorni quello che pubblichi , volevo raccontarti tutto questo.
Beatrice

6 commenti:

  1. Rosa:
    cara, dolce, piccola Isabella...conosco quel dolore e quelle sofferenze, cos... Mostra tuttoì come milioni di altre donne...la vita delle donne è fatta di migliaia di momenti in cui siamo sole a dover scegliere con urgenza (anche quando abbiamo intorno amore e rispetto) e le scelte sono sempre costellate di dubbi, di paure....ma le nostre vite prendono più forza e più coraggio, da noi e dalle altre donne, dai nostri sentimenti...e soprattutto DALLE NOSTRE LIBERTA' DI SCELTA!!!! Non lasciamo, mai, che altri si sostituiscano a noi nel decidere delle nostre vite: questa sarebbe davvero la più grande sofferenza! Un abbraccio

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  2. Mary :
    no, il paese non
    è democratico..almeno non più :(

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  3. Olesya:
    dovrebbe essere un inmenso dolore di rinunciare a una cosa che voresti e non puoi avere,mi dispiace per te.,per fortuna non mi sono mai tovata nelle situazione simile,ma penso ogni persona libera di deciderere per la sua croce e come pèortyarla.,perlmordelcelo siamo nel paese dimokratico o no!?!?

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  4. Cara Isabella,
    ho quasi pianto leggendo quello che hai scritto, così come ho provato lo stesso sdegno di Beatrice. Ma tu Isabella...io vorrei solo dirti che ti stimo, che hai dimostrato tanto coraggio, e che vorrei che trovassi un po' di pace e spero che un giorno possa accadere.
    Vorrei dirti tante cose, ma so che ogni mia parola sarà inutile...ti sono vicina e in questo momento vorrei darti un abbraccio e farti sentire che non tutti giudicano e accusano...e che tu come ogni donna hai il diritto sacro( non in senso religioso) e inviolabile di essere rispettata e compresa, nessuno può arrogarsi il diritto di mettere bocca su una cosa così intima e personale, tanto meno un uomo. Ammiro i tuoi genitori, veramente coraggiosi anche loro. In bocca al lupo, ancora un abbraccio.
    Cecilia

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  5. ho 19 anni, l'anno scorso scoprii di essere incinta, nonostante le precauzioni. stavo col quello che era il mio ragazzo da poco tempo, e sebbene mi credessi innamorata, sapevo che non sarei stata con lui a lungo, che non andava bene per me, e che in fondo ero solo piena di paura. ero lontana dai miei, e non ho voluto assolutamente che sapessero niente: non doveva succedere a me, non a me! Io, che non riuscivo a proiettarmi nel futuro se non vedendomi come mamma, ero disperata e ho deciso di interrompere la gravidanza. sono stata dal medico, che mi ha mandato nell'ufficio competente, che mi ha mandato a fare il certificato. Era in sperimentazione la RU ma era troppo tardi per poterla utilizzare. ho fatto le analisi e la visita con l'anestesista. mi hanno ricoverato la mattina, insieme ad altre cinque donne, una era slava e aveva già una bambina. Mi chiese quanti aborti avessi già fatto, e mi sconvolse la naturalezza con cui mi pose la domanda. ci fecero disinfettare ed inserire l'ovulo per la dilatazione. io fui la prima ad andare in sala operatoria. ricordo solo che mi facero la puntura e non mi accorsi di star addormentandomi. so che mi hanno prima risucchiato tutto e poi hanno raschiato il mio utero con una specie di cucchiaio. mi svegliarono chiamandomi per nome e io appena l'ho sentito ho iniziato a piangere e singhiozzare fortissimo senza sapere perchè. mi dicevano di fermarmi perchè avrei spaventato le altre, ma io non riuscivo. lentamente mi sono calmata. dopo qualche ora ho potuto bere e mangiare qualcosa. nel tardo pomeriggio il mio ragazzo venne a riprendermi. per le successive tre settimane ho sanguinato e ho provato dolori fortissimi. mi negai qualsiasi tipo di analgesico. credendo che la cosa non fosse normale andai al pronto soccorso, e il ginecologo mi visitò facendomi male e dandomi della bugiarda, perchè quella mattina non sanguinavo più. Nessuno seppe nulla di tutto questo se non i medici e il mio ragazzo. in seguito mia madre lo scoperse, e io mi sento morire per la vergogna di non aver saputo proteggermi, e per averle dato tanto dolore.
    Ad un anno dai fatti, sto male più di allora e tuttavia non posso dirmi pentita della scelta che ho fatto. Sono pentita di non aver avuto più cura di me prima, di non aver usato la contraccezione ormonale, di essermi fidata della buona fede del mio ex compagno.
    Devo dire che il servizio sanitario della città dell'emilia romagna in cui studio, è stato impeccabile. E so di essere stata veramente fortunata, per come vanno le cose in Italia oggi.
    Scusate se non dico il mio nome, ma non me la sento.

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  6. Posso essere un pò cattiva? Tutti questi commenti mi sembrano un pò "falsi".

    Comunque, a parte tutto ciò, Una cosa ancora non ho letto in questo blog, forse un pò nella lettera di una delle due ragazze: quando una donna decide di abortire subisce un trauma che non ha pari.

    Che parlino i pro-choice o i movimenti per la vita, entrambi dovete prendere in considerazione che la donna è l'unica che può decidere ciò che è meglio per la propria vita.

    Dopo questa considerazione, però, non bisogna compatire chi ha scelto di abortire.

    Vorrei che questo pensiero padroneggiasse su tutto, ancor prima dell'aborto.

    Comunque bel blog, utile il post sulla pillola del giorno dopo

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